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La crisi di fa sentire: in provincia diminuiscono le imprese dell’ 1%. I dati della Camera di Commercio

L’esplosione della crisi del debito sovrano dei Paesi europei ed i segnali di un brusco e generalizzato rallentamento del ritmo di crescita dell’economia mondiale registrati nelle economie avanzate e, anche se in misura meno marcata, nei paesi emergenti nel corso del 2011 ha, con tutta probabilità, inciso sulla decisione di “fare impresa” degli alessandrini. Così, nel primo trimestre dell’anno, il numero delle imprese registrate presso il Registro Imprese tenuto, ai sensi di legge, dalla Camera di Commercio di Alessandria è ulteriormente diminuito, attestandosi al di sotto di quota 46 mila.

Secondo i dati diffusi da Movimprese (analisi sulla nati-mortalità delle imprese condotta da InfoCamere), infatti, a fine marzo risultavano iscritte 45.999 imprese contro le 46.502 di fine dicembre 2011 e le 46.479 di fine marzo 2011. Nel primo trimestre 2012 sono nate in provincia 939 nuove imprese, a fronte di 1.445 cessazioni, con un saldo negativo di 506 unità. Tra le cessazioni figurano anche 54 cancellazioni d’ufficio per cui, al netto di queste ultime, il saldo è negativo per 452 unità ed il tasso di crescita risulta pari a – 0,97 per cento.

 

L’analisi congiunturale evidenzia un marcato peggioramento del saldo iscrizioni – cessazioni pressoché raddoppiato rispetto a fine dicembre mentre il confronto con il primo trimestre 2011 mostra tendenze sempre negative ma meno accentuate.

Il tasso di crescita del -0,97 per cento risulta superiore a quello registrato nel primo trimestre 2011 (-0,51 per cento) cento) e a quelli registrati, nel periodo gennaio – marzo 2012, a livello regionale (-0,70) e nazionale (-0,43)

Secondo la Camera di Commercio L’andamento delle imprese registrato nel corso del primo trimestre 2012 risulta certamente influenzato da fattori stagionali come la registrazione nel mese di gennaio delle cessazioni di attività, che si concentrano soprattutto a fine anno, ma ha risentito anche dei segnali di rallentamento emersi nelle economie di importanti Paesi industriali ed emergenti e delle forti tensioni sul debito sovrano nell’area dell’euro e di un’elevata incertezza circa il processo di consolidamento delle finanze pubbliche negli USA.

19 aprile 2012

 

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