Il successo di “Cappuccetto Rosso Sangue” ha indotto Hollywood a percorrere questa nuova strada: quella cioè di portare sullo schermo le classiche fiabe.
La trasposizione cinematografica di Biancaneve regge soprattutto grazie all’ottima interpretazione di Julia Roberts nei panni della matrigna.
La trama, leggermente diversa dalla fiaba originale, mette in evidenza ed accentua il vero motivo su cui si regge tutta la fiaba stessa, cioè la gelosia della regina verso la giovane e bella Biancaneve.
Ottime le modifiche del regista Tarsem Singht già autore di “Immortal 3D” che rende attuale la storia di Biancaneve inserendola in un contesto fiabesco ma mai completamente staccato dalla realtà.
E’ una Biancaneve completamente diversa quella che troviamo sul grande schermo rispetto a quella della fiaba, dove le uguaglianze sono soltanto esteriore. Quanto è diverso il carattere di “Neve” rispetto alla sua alter ego Biancaneve, eppure queste disuguaglianze non stonano all’interno del racconto, anzi.
Oltre all’ottima interpretazione di Julia Roberts nel doppio ruolo della strega e della regina, un plauso va anche alla poliedrica Lily Collins, 23 anni e un futuro da star, visto che con questo film bissa il successo di “Abduction”.
Una delle tante particolarità di questo film è che per la prima volta (o la seconda visto ciò che è accaduto in Cappuccetto Rosso Sangue) le donne sanno difendersi da sole, e sembra anche meglio degli uomini.
Il film alla fine è bello, originale, piacevole e malgrado le digressioni anche abbastanza fedele al racconto della fiaba. Non è un film comico anche se qualche battuta è ammessa, ma semplicemente la trasposizione della celebre fiaba.
Un film sicuramente da vedere, anche se – visto che siamo in tema di fiabe – non è a mio avviso, ai livelli di Cappuccetto Rosso sangue.
Angelo Bottiroli
7 aprile 2012