Cosa ci facevano lì e come sarebbero stati utilizzati due fucili, due pistole e circa 80 proiettili nascosti dentro un armadio in un’abitazione nel rione Cristo? E’ quello che si chiedono gli agenti della Questura di Alessandria dopo aver rinvenuto le armi nel pomeriggio di domenica ed aver arrestato i due che le tenevano nascoste: Sabiano Bacco, alessandrino, di 53 anni e la rumena Ecaterina Catalina Mucea, di 24 anni che sono stati condotti in carcere per i reati di detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo e del relativo munizionamento.
L’operazione degli agenti della Volanti e della Squadra Mobile è stata illustrata durante una conferenza stampa che si è svolta presso la Questura di Alessandria alla presenza del Questore, Filippo Dispenza, del capo di Gabinetto, Marina di Donato, del comandante della Squadra Mobile, Domenico Lopane e di quello delle Volanti Mimmo Papale.
Le armi sono state scoperte al termine di approfondimenti investigativi svolti dalla Squadra Mobile e dalla Sezione Volanti, che hanno effettuato perquisizioni domiciliari presso alcune abitazioni e luoghi di lavoro di persone insospettabili ed in un alloggio sito nel rione Cristo, dove abita la Catalina Mucea e dove, secondo l’accusa, sarebbero state trasportate da Sabiano.
Si tratta di due pistole, un fucile ed una carabina, calibro 6,35 e 7,65 oltre ad una ottantina di cartucce compatibili con le suddette armi che sono state tutte sequestrate.
Dai primi accertamenti, due queste armi risultano regolarmente intestate a persone diverse dai due arrestati, mentre un’altra risulta oggetto di denuncia di smarrimento e la quarta non risulta ancora censita.
La vicenda apre molti dubbi in quanto sia la donna, che l’uomo sono incensurati ed apparentemente non legati al mondo della criminalità locale.
16 aprile 2012