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ALESSANDRIA: La Guardia di Finanza scopre una ditta locale che emetteva fatture false. Sei imprenditori nei guai

Ancora un brillante intervento dei finanzieri della Guardia di Finanza di Alessandria che hanno scoperto e denunciato 6 persone per frode fiscale mediante emissione e utilizzazione di fatture false al termine di un’operazione che ha visto coinvolte una serie di società alessandrine più una di Piacenza operanti tutte nel settore della commercializzazione dei “rottami ferrosi”.

Le Fiamme Gialle sono riuscite in particolare a ricostruire l’illecita attività di una società di Alessandria costituita nel 2008 al solo fine di emettere fatture per operazioni inesistenti, mai avvenute, nei confronti di altre quattro imprese che così riuscivano ad abbattere i costi e ad essere più competitive sui mercati.

L’importo complessivo delle fatture false, emesse tra il 2008 e il 2010, è risultato alla fine superiore a 7 milioni di euro per un imposta sul valore aggiunto evasa pari a circa un milione e mezzo di euro.

Il rappresentante legale della società così come l’amministratore di fatto della stessa, vero “deus ex machina” dell’attività fraudolenta, sono quindi stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di emissione di fatture false nonché per occultamento delle scritture contabili obbligatorie. Era chiaro l’intento di sfuggire in tal modo all’azione accertatrice del Fisco. Intento non riuscito per l’azione attenta e laboriosa dei militari della Guardia di Finanza che hanno dapprima individuato le relative responsabilità e disponibilità finanziarie quindi attraverso l’esame dei conti correnti e la verifica delle movimentazioni bancarie, rivelatisi anch’esse artificiose, hanno scoperto la condotta criminosa.

Con loro sono stati denunciati i rappresentati delle quattro società che utilizzavano le fatture false, riducendo così il proprio debito con l’Erario.

Tutti i soggetti coinvolti, infine, sono stati segnalati all’Agenzia delle Entrate per il recupero a tassazione degli importi evasi, pari complessivamente ad oltre 7 milioni di euro ai fini dell’imposizione diretta e a tre milioni di euro circa ai fini dell’IVA.

13 marzo 2012

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