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ALESSANDRIA: LA Corte dei Conti non condanna il Comune. Fabbio al veleno: “Gli slogan li lasciamo agli incompetenti”

La pronuncia della Corte dei Conti é arrivata ad appena 24 ore di distanza dall’udienza avvenuta ieri a Tortino della delegazione del Comune di Alessandria e non é una condanna, né una richiesta di dissesto finanziario come auspicato da molti avversari politici del sindaco, ma una richiesta di ulteriore documentazione, per “capirci di più” a testimonianza che forse, la via intrapresa dal Comune non era così sbagliata come molti ritenevano. Una decisione, quella della Corte dei Conti, che consente al sindaco Piercarlo Fabbio di togliersi alcuni sassolini dalla scarpa nei confronti di alcuni esponenti politici che lo hanno sempre attaccato e di molti giornali che come, rimarcato anche dal ragioniere capo del Comune davanti ai giudici della Corte avrebbero “remato contro” il Comune e di conseguenza contro il bene della città

“Il giorno del giudizio, tanto atteso da parte di chi per mesi ha speculato politicamente ed elettoralmente – dice Fabbio – non c’è stato. La Sezione regionale di Controllo della Corte dei Conti ha inviato nel pomeriggio, 24 ore dopo l’adunanza di ieri, l’ordinanza relativa. E’ stata richiesta altra documentazione per ulteriori approfondimenti, da consegnare entro il 4 maggio, non ritenendo la medesima Sezione di avere finora acquisito i dati aggiornati in relazione alla situazione finanziaria del Comune.”

“Innanzitutto va rimarcato che si tratta di un’ordinanza e non di una pronuncia – ha concluso il primo cittadino di Alessandria – noi ribadiremo le convinzioni sostenute fino a ora. Il materiale necessario sarà assemblato e probabilmente accompagnato da una memoria che spieghi quanto richiesto. Evidenziamo, comunque, l’orientamento nella direzione di un monitoraggio costante. E’ da novembre che stiamo lavorando intensamente e con attenzione, continueremo. Un conto è fare amministrazione pubblica, un altro campagna elettorale su temi che richiedono una competenza che, invece, alcuni, in questi mesi, hanno dimostrato di non avere, affidandosi solo a slogan e battute, che però sono stati purtroppo raccolti come pura verità”.

22 marzo 2012

 

 

 

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