Ben 130 varianti urbanistiche in 10 anni, e una richiesta di oltre 9 milioni di mq di terreno industriale. Queste le esigenze del Comune di Tortona emerse dal secondo incontro legato ai processi partecipati che si è Il dibattito si è incentrato sul sistema produttivo con particolare riguardo all’innovazione e alla competitività per la realizzazione di interventi urbanistici e strutture finalizzate ad incentivare lo sviluppo socio-economico e sostegno per un aumento all’insediamento produttivo anche mediante interventi di riqualificazione urbana.
“Delle oltre trecento richieste di varianti pervenute al Comune cento trenta hanno carattere industriale – ha spiegato il dirigente del Settore Territorio e Ambiente, Pier Benedetto Mezzapelle -. Questo significa che gli interessati hanno chiesto la trasformazione di suolo da agricolo a produttivo per circa nove milioni di metri quadri”.
“Localizzare spazi attrezzati, favorire insediamento di business e istituire opportunità di crescita occupazione” sono i consigli del presidente del Parco Scientifico Tecnologico Fabrizio Longa.
Roberto De Lotto, docente di pianificazione urbanistica dell’Università degli studi di Pavia, si è soffermato sulle aree produttive tecnologicamente attrezzate.
“Questo momento economico non è sicuramente il migliore – ha commentato il presidente dell’ordine degli Ingegneri di Alessandria, Marco Colombo -, tuttavia le scelte sono importanti e quella di Tortona di fare una variante è una scelta importante perché va a ridisegnare il futuro del governo del territorio e bisogna pensare in grande per sapere affrontare le sfide del futuro progetti futuribili e realizzabili. E’ opportuno ragionare su progetti specifici. Siamo in una posizione strategica e può giocare un ruolo importante ma bisogna creare le condizioni”.
5 febbraio 2012