Si è tenuto l’atteso Summit “Obiettivi della ricerca sul mesotelioma: la rete di ricerca internazionale” organizzato dall’Amministrazione comunale di Casale Monferrato, che prosegue nel percorso volto a sostenere e consolidare la rete internazionale di studiosi e ricercatori sul mesotelioma che sta già lavorando per dare nuova speranza a coloro che soffrono di questo terribile male.

All’incontro, trasmesso in diretta sul sito del Comune, sono stati invitati tre esponenti di spicco del settore in collegamento oltreoceano: Carlo Maria Croce direttore dell’Istituto di genetica al Comprehensive Cancer Center dell’Ohio State University a Columbus (di cui è anche direttore della divisione di genetica umana del cancro, capo dipartimento di virologia molecolare, immunologia e genetica medica); Michele Carbone, direttore del centro ricerca tumori delle Hawaii e Steven Albelda, direttore del centro ricerche polmonari e condirettore dei laboratori di oncologia toracica dell’University of Pennsylvania Medical Center (a causa di problemi tecnici sopraggiunti durante l’incontro non è stato possibile ripristinare il collegamento interrotto con il professor Croce e il professor Albelda).

Oltre al Sindaco Giorgio Demezzi hanno partecipato in qualità di moderatori del Summit il Responsabile del Centro Regionale Amianto Massimo D’Angelo e il Presidente del Gruppo Italiano Mesotelioma Luciano Mutti.

«La ricerca sul mesotelioma – commenta il sindaco Giorgio Demezzi – rimane uno dei principali obiettivi della nostra Amministrazione e uno dei motivi che ci hanno spinto a prendere in considerazione la proposta di transazione economica avanzata dall’imputato svizzero nel processo Eternit. Non dobbiamo rassegnarci ad aspettare l’arrivo di un miracolo, ma dobbiamo agire su più fronti: quello della bonifica per ridurre i livelli di contaminazione e quello della ricerca per lo sviluppo di diagnosi precoci e trattamenti in grado di migliorare e prolungare la vita dei pazienti. Anche i recenti incontri con il Ministro della Salute Renato Balduzzi sono un importante segnale della volontà di collaborare in questa direzione e di trovare adeguate risorse economiche. È nostra intenzione mantenere viva l’attenzione su Casale e sulla necessità di interventi concreti per la Comunità».

Tutti i presenti concordano sull’importanza di convogliare gli sforzi in un’unica strategia di azione unitaria, che eviti la dispersione delle risorse, la frammentarietà delle ricerche e la progettazione di interventi di bonifica casuali e non basati sull’indice di esposizione della popolazione. È fondamentale comunicare in modo efficace il rischio e favorire la realizzazione di studi supportati da evidenze scientifiche e dalla potenza statistica rilevante.

 

Secondo il Professor Michele Carbone «Casale Monferrato non deve diventare un centro di ricerca di base, ma un luogo dove si aiuta a risolvere il problema e i fondi che dovessero rendersi disponibili devono essere messi al servizio dei cittadini. È possibile intervenire sia per prevenire il mesotelioma nelle generazioni future, sia per sviluppare diagnosi precoci della malattia e nuove terapie più efficaci per coloro che sono già ammalati».

 

 

In merito alla possibilità di ottenere le risorse necessarie per dare una risposta concreta a un male che ha segnato la storia della città di Casale, è stato sollevato anche il problema dello scarso interesse da parte dell’industria farmaceutica, in quanto i casi di mesotelioma, pur nella loro drammaticità, rappresentano statisticamente una rarità rispetto agli altri tipi di tumore. Per questo motivo, anche negli Stati Uniti, parte delle risorse finanziarie vengono messe a disposizione oltre che dalle Istituzioni anche da Enti terzi interessati alla problematica.

1° febbraio 2012