La Cgil accusa il Comune di non aver coinvolto le forze politiche, sindacali e sociali per salvare il Comune dal possibile dissesto finanziario: “il sindaco – dice il responsabile tortonese della Cgil Sabatino Saggese – afferma che il Comune era già fallito appena si erano insediati nel 2009. Perché non ha coinvolto,da subito, la cittadinanza,le organizzazioni di rappresentanza per la soluzione di un problema così grave? E un consiglio comunale aperto se non in questi casi,quando?”
Colpisce, secondo Saggese, che secondo le interviste rilasciate agli organi di informazione, il sindaco abbia preso coscienza di questa difficoltà,dei debiti,solo alla fine del 2009.
“E pensare – conclude il rappresentante della Cgil – che nell’ultimo incontro,quasi due anni fa, tra Organizzazioni Sindacali e tre assessori vicesindaco compreso,avevamo proposto di rivedere i criteri di accesso ai servizi e approntare una seria lotta all’evasione fiscale perché il 50% di quanto recuperato sarebbero state le uniche entrate certe. Così non è stato e si è fatto altro:vendita di beni pubblici, esternalizzazioni di servizi,meno occupazione e salario per chi è rimasto…e si continua col Kora Kennedy e ASMT. Ed è notizia attuale che a fronte di un debito di 13milioni e mezzo l’unica soluzione,suggerisce il dirigente finanziario, è vendere beni patrimoniali e quote di partecipazione nei vari enti. E se anche si riuscisse a sanare il bilancio,cosa auspicabile ma improbabile tenuto conto anche del disavanzo 2011,cosa ne sarà dei servizi dopo che saranno aumentate le rette come “minacciato”dal sindaco?
A quanti non rassegnati proponiamo la nostra sede per discutere e agire.”
19 gennaio 2012