La bella domenica di sole non deve trarre in inganno: Tortona in questi giorni è stata coperta da un manto bianco: molti hanno pensato alla tradizionale neve, oppure alla galaverna, ma in realtà si è trattato di “neve chimica” dovuta all’inquinamento atmosferico. Infatti era sufficiente uscire da Tortona per rendersi conto che il paesaggio cambiava: appena fuori città, la neve non c’era più e la situazione ritornava normale. Un fenomeno che si è verificato anche ad Alessandria e lì non è la prima volta che accade, ma gli ambientalisti lanciano l’allarme, citando molti siti esteri visibilmente preoccupati per quello che sta accadendo in Piemonte e nelle nostre città.
Un fenomeno anomalo per la città di Tortona che ha messo in allarme gli ecologisti locali. “Non ci piace essere cattivi profeti – dicono i rappresentanti dell’associazione Progetto Ambiente – ma la nostra preoccupazione per l’inquinamento atmosferico di Tortona, che ci ha portato circa un mese fa a scrivere al sindaco Berutti, era del tutto fondata. Nei giorni scorsi molti abitati della nostra zona, Tortona compresa, e della Pianura Padana sono stati coperti da una coltre bianca, effetto dell’elevata concentrazione di smog nell’aria. Si parla della cosiddetta “neve chimica”, da non confondere con la galaverna che, invece, è un fenomeno naturale provocato dalla pioggia o dalla nebbia (quindi acqua) che si ferma sui rami degli alberi e poi ghiaccia con l’abbassamento notturno della temperatura. Gli esperti dicono che non si tratta di vera e propria “neve chimica”, ma di neve che si forma in presenza di elevato inquinamento atmosferico. Secondo gli scienziati, l’ingerimento e il contatto di questa sostanza con gli occhi e la bocca è pericoloso per la salute. Sarebbe importante ricordare, ad esempio, che i bambini non devono toccarla e giocarci. Se la sostanza, non viene toccata, non è di per sé pericolosa, ma dimostra che l’aria è comunque molto inquinata. Questa versione non esclude il preoccupante fatto che l’azione inquinante dell’uomo provochi reazioni atmosferiche che non avverrebbero in condizioni naturali normali.”
SOLO NOI NON LA CHIAMIAMO NEVE CHIMICA
Gli ambientalisti rincarano la dose sottolineando il fatto che a non chiamarla “neve chimica” sembrano essere solo gli italiani: “giusto per fare un paio di esempi – concludono i rappresentanti di Progetto Ambiente – nel sito di Demotix il fenomeno di questi giorni in Pianura Padana è definito “chemical snow” (neve chimica); Brazil Weird News scrive addirittura “Italy: chemical snow is terrorizing citizens” (Italia: la neve chimica sta terrorizzando i cittadini) e si riferisce in particolare al Piemonte. Nello stesso sito, la Valle del Po viene definita come una delle aree più inquinate del mondo; su questo – per chi lo ricorda – avevamo già scritto qualche tempo fa.”
Progetto ambiente lancia l’allarme anche sulle concentrazioni di PM10 nell’aria, che continuano ad essere di gran lunga superiori al limite consentito dalla legge (a Tortona quasi il doppio!) e si chiede perché i responsabili – anche penalmente – della salute dei cittadini, cioè i sindaci, non prendano immediati ed efficaci provvedimenti.
La domanda è lecita: siamo noi che sottovalutiamo il problema oppure sono all’estero che lo ingigantiscono? Una cosa è certa: l’inquinamento è a livelli record e nessuno fa niente.
Angelo Bottiroli
22 gennaio 2012