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PENSIERI: Tortona come Alessandria? Sindaco e consiglieri a rischio? Quale futuro per la città? Ecco le ipotesi

Il Capogruppo del Pdl Luigino Bonetti visibilmente preoccupato

Ad Alessandria il dirigente dei servizi finanziari del Comune, Carlo Alberto Ravazzano è stato arrestato per falso in Bilancio, abuso d’ufficio e truffa ai danni dello Stato, le stesse accuse che la Procura della Repubblica ha mosso al sindaco Piercarlo Fabbio e all’assessore al Bilancio Luciano Vandone. La causa? I Bilanci “in rosso”.

A Tortona non siamo ancora a quei livelli, per fortuna, ma la strada imboccata potrebbe rischiare di essere la stessa se non si prendono subito – come chiesto dai Revisori – adeguati correttivi.

La lettera dei Revisori è giunta in Comune il 28 dicembre ma nessuno ne ha fatto parola fino ad oggi quando la vicenda è emersa in tutta la sua gravità.

Un particolare che desta apprensione è il fatto che il giorno dopo, cioè il 29 dicembre, il sindaco Massimo Berutti dà ai giornali una sua intervista che parte dicendo: “non mi dimetto e non chiederò il dissesto finanziario.” Una frase che al momento era apparsa poco chiara a tutti perché nessuno gli aveva chiesto nulla al riguardo, ma adesso, col senno di poi, appare evidente che in pratica era una risposta alla lettera della Corte dei Conti.

Ma davvero Berutti intende proseguire a tutti i costi anche in una situazione così catastrofica? Non sarebbe meglio per il bene della città andare subito alle elezioni anticipate in primavera?

E se veramente ci fossero gli estremi per dichiarare il dissesto, davvero il primo cittadino vorrebbe continuare? Forse perché c’è la possibilità che gli amministratori che dichiarano il dissesto di un Comune non possono ricandidarsi per molti anni e Berutti spera di risolvere il problema da sindaco?

Tutto questo significa fare il bene di Tortona?

E ad ogni modo, siamo sicuri che non si verifichi quanto accaduto ad Alessandria dove assessori e consiglieri hanno ricevuto una lettera di messa in mora da parte della Procura della Corte dei Conti che quantifica il danno causato da ogni componente del consiglio?

Sono gli interrogativi che si pongono in queste ore, i tortonesi e che sono molto preoccupati per il futuro del Comune di Tortona, un futuro a tinte fosche con Berutti che ha già annunciato rincari e tasse ai massimi livelli per sanare il Bilancio.

 

COSA SUCCEDERA’ ADESSO?

 

L’importante ruolo di Sabrina Mancini

 

Ad Alessandria, l’unico finito in manette (per ora) è stato il Dirigente del settore Finanziario Carlo Alberto Ravazzano che aveva certificato bilanci e cifre che secondo la Corte dei Conti non erano a norma. Su di lui è caduta la responsabilità di far quadrare i conti, così come – per analogia – a Tortona, la responsabilità, adesso, è tutta nelle mani del dirigente del settore finanziario Sabrina Mancini. Lei è stata chiamata in causa dai revisori dei Conti e lei deve predisporre al più presto la Relazione tecnica certificando lo stato di salute dell’ente, verificare attentamente se sono stati superati cinque dei 10 parametri di legge oltre i quali il Comune, in pratica, va in dissesto finanziario. Dissesto che però deve essere dichiarato dal Consiglio comunale.

Una responsabilità pesante quella della Mancini, che lo ricordiamo per chi se ne fosse dimenticato, è stata scelta da questa Amministrazione comunale dopo che tre dirigenti, per un motivo o per un altro, avevano lasciato l’incarico. Un po’ come accaduto ad Alessandria: anche Ravazzano non era la prima scelta di Fabbio, ma è stato il quarto.

 

Tre possibili soluzioni

 

A dire il vero le soluzioni sarebbero cinque, ma non prendiamo in esame le dimissioni del sindaco perché Berutti ha già detto che non le darà, né il fatto che Sabrina Mancini possa rassegnare le dimissioni dalla carica o che venga addirittura rimossa dall’incarico. Ne rimangono tre:

 

1. Sabrina Mancini controlla i conti, verifica che non sono stati superati i cinque parametri, che non c’è dissesto finanziario del Comune, consegna la relazione ai Revisori dei Conti e all’Amministrazione comunale. Berutti rimane al suo posto e si attiva subito per la manovra “lacrime e sangue” con la quale (come anticipato da lui stesso) chiede grandi sacrifici a tutte le famiglie tortonesi.

 

2. Sabrina Mancini verifica che i parametri fuori norma sono più di cinque e consegna la Relazione sulla base della quale viene convocato un consiglio comunale che dichiara il dissesto del Comune. Viene nominato un triumvirato dalla Prefettura con il compito di gestire i Bilanci. Berutti rimane al suo posto ma perde potere su ogni decisione finanziaria.

 

3. Sabrina Mancini non prende alcuna decisione ma chiede (o gli forniscono) la collaborazione di un consulente esterno che sarà chiamato a certificare l’eventuale situazione dell’ente con tutto ciò che questa strana (ma possibile) soluzione comprende; con le varie proteste della minoranza che si appellerà al “Patto di Stabilità” che non è stato rispettato e strascichi inimmaginabili per la città, ma soprattutto con un dato di fatto sostanziale: un “esperto” esterno pagato dal Comune chiamato a fornire un parere determinante per il futuro della città su una situazione di cui – crediamo – sappia poco o nulla essendovi stato catapultato improvvisamente.

 Angelo Bottiroli



10 gennaio 2012

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