TORTONA. Replicano i tortonesi colpiti dall’Avviso di garanzai epr ave manifestato senza autorizzazione ad Alessandria. Il riferimento è al presidio davanti alla Prefettura di Alessandria svoltosi l’estate scorsa, in modo del tutto spontaneo, in seguito allo sgombero violento ( 27 giugno 2011) della Maddalena in Val Susa e ai duri episodi di repressione di cui sono stati fatti oggetto i valsusini in quel giorno e nei giorni successivi.
“E’ stato un presidio di solidarietà spontaneo ed improvvisato – replicano i tortoensi accusati – come tanti altri che si svolgevano in quei giorni in tutta Italia. Veniamo accusati di avere organizzato la manifestazione (o anche di avervi semplicemente partecipato!) in riferimento ad un “regio decreto” di epoca fascista (1931).Ci si accusa di avere in quell’occasione esposto lo striscione storico dei comitati contro l’alta velocità nell’alessandrino, il Terzo Valico; di aver volantinato e scandito slogans a favore della lotta all’alta velocità . Gli spazi di libertà si vanno sempre più restringendo pericolosamente anche nel nostro territorio: vogliamo porlo all’attenzione di tutti.
Gli avvisi di garanzia arrivano a distanza di 6-7 mesi dal presidio ma la tempistica è molto chiara: arrivano dopo pochi giorni dall’annuncio dello stanziamento dei fondi per i lavori del Terzo Valico, tratta alta velocità Milano Genova e a cavallo tra le due partecipate assemblee no tav svoltesi nel tortonese di recente, occasioni in cui in tanti, provenienti da tutta la provincia, si sono ritrovati per ribadire la contrarietà ad un’opera inutile, fortemente impattante sull’ambiente e pericolosa per la salute delle popolazioni.”
Un’ opera ormai oggi in via di attivazione e per cui verranno spesi oltre 6 miliardi di euro, l’equivalente del taglio alle pensioni, in un momento in cui vengono imposti gravi sacrifici economici alle fasce sociali più deboli.
L’avviso è stato recapitato solo ad alcune persone, con una scelta non casuale, che mira a colpire alcune delle realtà che hanno praticato lotte sociali nel territorio negli ultimi anni: membri di comitati che hanno partecipato a lotte in difesa dell’ambiente nella nostra zona,esponenti delle realtà anarchiche della provincia, membri di Rifondazione, un operatore di una nota comunità locale, un consigliere comunale.
Lo riteniamo un gesto grave, di stampo intimidatorio ed in chiave “preventiva” per i mesi a venire ed in vista dell’avvio dei lavori.
Ribadiamo il nostro pieno sostegno alla lotta dei valsusini ed il nostro impegno sui territori in quella contro il progetto del Supertreno Milano-Genova -Terzo Valico: crediamo che esprimere il dissenso sia un diritto, ed è quello che abbiamo fatto e che faremo, insieme alle numerose realtà ed ai cittadini che non sono convinti dell’utilità di questa “Grande” opera.
I 13 colpiti dal “regio decreto” del …1931!
10 gennaio 2012