Egr. Direttore,

 

da un po’ di giorni si parla spesso della questione Piazza di S.Maria di Castello. La cosa mi intriga. Ho assistito prima ad una conferenza all’Enaip promossa dal Comune per presentare il progetto vincente il Concorso in merito. Ora, premesso che si è voluta contrabbandare come una fase di “progettazione partecipata” quella che invece era una scelta già decisa su cui avere la facoltà di spostare qualche virgola, (quindi guai a chi mi parla di operazione democratica), quello che ancora mi sfugge è il costo dell’operazione.

La democrazia vorrebbe che i cittadini, badate bene, coloro che pagano e che dovrebbero avere la titolarità del potere sopra tutto e tutti, venissero messi in condizione di scegliere tra varie opzioni, magari scremate, questo sì, da una commissione che però fosse anche quella trasversale ai vari interessi in gioco. Così non è stato e ne avrei preso atto mio malgrado se non fosse che una settimana dopo ho avuto occasione di partecipare ad un convegno in cui un altro architetto ha presentato il suo progetto che è stato bocciato perché, udite udite, non c’erano giovani progettisti all’interno del suo studio.

 

 

ALCUNE DOMANDE

 

Le mie domande sono: è vero che il concorso è finito almeno 4 mesi fa o forse più e che quindi si poteva innescare un dibattito ed una consultazione molto prima di adesso dove, guarda caso, emerge l’urgenza di chiudere la questione per il reperimento di finanziamenti pubblici?

Si è tenuto conto, nella selezione del vincitore, anche dell’aspetto economico dell’opera, visto che il progetto bocciato sarebbe costato poco rispetto a quello vincente che, pur non conoscendo le cifre, do per ovvio costi almeno 5 volte tanto? E ancora: siamo certi che i cittadini vogliano vedere stravolta la piazza discostandola brutalmente dalla sua connotazione originale ed avvicinandola paurosamente alla mediocrità della progettazione moderna e standardizzata?

Grazie

 

Franco Dell’Alba


24 gennaio 2012