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CASALE MONFERRATO: “Sul processo Eternit un intervento del Governo potrebbe farci cambiare idea. Siamo fiduciosi”


Il sindaco di Casale Monferrato attende una risposta del Governo sulla vicenda Eternit a seguito dell’incontro che si è svolto a Capodanno in prefettura,

L’incontro è nato in seguito ad una richiesta urgente formulata dal Sindaco di Casale Monferrato al Ministro dopo che lo stesso era intervenuto pubblicamente invitandolo a riflettere attentamente sulla decisione di accogliere il risarcimento proposto dall’imputato Schmidheiny nel processo Eternit di Torino.

«Siamo molto fiduciosi – ha detto il sindaco Giorgio Demezzi a margine dell’incontro con il Ministro – di poter contare sull’intervento concreto e rapido dello Stato, per un percorso strutturato di risanamento ambientale e di forte impulso alla ricerca al fine di risolvere la grave criticità legata all’amianto che vede protagonista Casale Monferrato. È questo elemento, in primis, che può effettivamente gettare una luce nuova sulla nostra comunità e che può creare le condizioni e le premesse per rinunciare, oggi, al risarcimento proposto da uno dei due imputati nel processo Eternit».

«Abbiamo preso in considerazione l’offerta di Schmidheiny avendo ravvisato nella stessa la possibilità di completare subito le attività di bonifica, incentivare la ricerca e investire sullo sviluppo e sul sostegno sociale per una città che per troppo tempo è stata vittima del proprio male e che anche nei prossimi mesi è destinata a patire la morsa della crisi economica – prosegue Demezzi – Quindi è da qui che si parte per riconsiderare questa ipotesi. È intanto emersa la promessa e la garanzia dello Stato nel fare di Casale Monferrato un esempio virtuoso nella battaglia contro i rischi collegati all’amianto e soprattutto nell’impegno a stimolare e incentivare la ricerca sul mesotelioma, in modo da ottimizzare la ricerca a livello mondiale e recuperare tutto il terreno perduto nella lotta a questo male gravissimo e inesorabile; fatto che riteniamo non possa essere sottovalutato, di qui il nostro desiderio immediato di approfondimento con il Ministro».

«Ricordo anche – spiega il Sindaco – che la somma richiesta come risarcimento nei confronti di questo Comune è di 30 milioni di euro, a carico dei due imputati nel processo. La proposta di transazione a 18 milioni, quindi, non è un ribasso, ma semmai l’offerta al rialzo da parte di uno solo dei due imputati. 18 milioni disponibili subito. 18 milioni difficili da accettare per ragioni morali e psicologiche. 18 milioni indispensabili oggi per dare una speranza a Casale Monferrato. 18 milioni che dopo la sentenza del processo, quasi sicuramente, non vedremo mai più. Ma un percorso di riqualificazione, risanamento, rilancio e sviluppo di un territorio deve poter contare sul consenso e sulla partecipazione della comunità che vi abita. Per questo non mi stanco di spiegare le ragioni delle scelte, che insieme ai miei colleghi di Giunta siamo disposti a rimettere in discussione se le alternative che ci verranno proposte consentiranno a questa città, realmente, senza se e senza ma, di ricominciare a vivere. Non ci accontenteremo delle parole, e in questo siamo certi di interpretare il sentimento dei nostri concittadini, ai quali promettiamo di batterci instancabilmente per aiutare chi è malato, per scongiurare nuovi casi di malattia, per garantire nuove opportunità a questa città, nei modi e con gli strumenti più idonei per ottenere risultati concreti e immediati, che vadano nell’interesse anche, e soprattutto, delle nuove generazioni, dei nostri figli e nipoti che dovranno poter vivere in una città davvero liberata dall’incubo dell’amianto».

«Quello che faremo ora è lavorare affinché questa nuova opportunità offerta dallo Stato diventi una possibilità vera per Casale Monferrato, preparandoci fin da ora all’incontro di metà gennaio per illustrare non solo al Ministro della Sanità, ma anche ai Ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, i passi concreti e i bisogni reali necessari per avviare un percorso di uscita definitiva dall’emergenza in primis per la nostra comunità ma, come ha detto il Ministro Balduzzi, per l’intera Nazione».

4 gennaio 2011

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