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TORTONA: I genitori della scuola “G.Rodari” lanciano una raccolta firme contro l’accorpamento al 1° Circolo

I genitori della scuola elementare “Gianni Rodari” in viale Einaudi hanno avviato una petizione contro l’accorpamento con il Primo Circolo di corso Romita disposto dal Comune in esecuzione alle nuove linee scolastiche che prevedono la realizzazione di istituti compresivi con almeno mille studenti.

La raccolta firme fra tutti i genitori della scuola è iniziata in questi giorni ed ha lo scopo di impedire che l’accorpamento possa comprende anche spostamenti delle due scuole e che i bambini o quanto meno una loro parte possa essere obbligata a frequentare le lezioni in roso Romita, invece che in viale Einaudi.

Il volantino distribuito davanti alla scuola da un gruppo di genitori a tutti gli alti è abbastanza esplicito ed attacca in modo inequivocabilmente il Comune di Tortona, reo di aver avviato una vera e propria rivoluzione scolastica senza aver prima consultato i genitori della “Rodari”.

“Prima i tagli alle scuole – dicono alcuni genitori promotori della petizione – – poi il ritardo delle mense scolastiche, del pre scuola e del doposcuola, adesso voglio prendersi tutta la scuola primaria “Gianni Rodari”. Tutti i genitori della scuola e anche della scuola dell’infanzia “Peppino Sarina” insieme al personale docente e non docente e insieme agli abitanti del quartiere Oasi esprimono un’opposizione efficace e determinata contro l’immediata e non condivisa applicazione della legge del 15 luglio 2011 sulla base della quale il Comune di Tortona accorperà il terzo Circolo con il Primo Circolo creando così un istituto comprensivo. Siamo preoccupati che i nostri possano essere costretti a frequentare la scuola primaria di Corso Romita e non vogliamo che questo accada.”

I genitori ritengono che la scuola ubicata com’è ora costituisca un servizio sociale essenziale a cui si sommano motivazioni affettive legate alla vita del quartiere Oasi – Paghisano.

“Motivazioni – concludono i genitori – che vengono totalmente ignorate dalla legge dei numeri. L’Italia è un paese libro e democratico pertanto noi vogliamo esprimere il nostro totale dissenso: questa legge è ingiusta oltre che inadeguata.”

La petizione sarà inviata al sindaco e al Consiglio Scolastico provinciale

 7 dicembre 2011

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