Neanche 100 chilometri li separano ma la distanza tra i Comuni di Torino e Alessandria, in realtà, è enorme. Almeno quando si tratta di conti, spese, investimenti.
“Da tempo – sottolinea il sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio – ribadiamo due necessità per gli enti locali e, in particolare, per il nostro Comune: attuare politiche anticicliche per evitare di essere travolti dalla crisi; considerare il Comune come un motore per gli investimenti e non un ente adatto solo a produrre spesa e, magari, sprechi. Almeno la prima cosa è stata, finalmente, detta dal sindaco di Torino Piero Fassino. Ci voleva. E’ una voce autorevole nel panorama nazionale degli amministratori locali. Ma Fassino aggiunge altro: dichiara che ‘il patto di stabilità è stupido’ e, quindi, Torino non lo rispetterà. Ora, caduti da cavallo o scesi, sempre a terra si è, e anche Alessandria non potrà rispettarlo. Ergo, Torino e Alessandria nel 2012 saranno sanzionate per non essere riuscite a stare dentro a una camicia di forza stretta ormai troppo duramente intorno ai Comuni che vogliono soddisfare le due condizioni ricordate sopra”.
E questo significa ridurre drasticamente i servizi o le risorse a loro disposizione: per Alessandria una spesa di 20 milioni in meno, con il rischio di non potere usare la liquidità in surplus per pagare le prestazioni dei fornitori.
“Voglio – rimarca Fabbio – un’Alessandria dinamica e viva. La stessa cosa che vuole Fassino per la ‘sua’ Torino. Ma entrambi non possiamo soddisfare questo obiettivo rimanendo tale il patto di stabilità che Fassino chiede al governo Monti di cambiare. Mi unisco a lui, pur militando in un diverso partito, ma quando è in gioco il destino della nostra comunità, l’erogazione di servizi efficienti e distribuiti, la ricchezza delle nostre popolazioni, non c’è tessera che possa tenere”.
Destra e sinistra, allora, unite per fare davvero il bene delle comunità cui appartengono, non facendo prevalere la faziosità o i meri interessi di parte. “Il bene comune deve essere sempre e comunque perseguito, senza distinzione di appartenenza politica”, dice ancora il sindaco di Alessandria.
31 dicembre 2011