Quattro aziende operanti nel settore del commercio dei rottami metallici, di cui la principale beneficiaria era proprio quella con sede alla periferia di Alessandria, sono risultate coinvolte in una maxi indagine avviata dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Alessandria e durata quasi un anno, che si è conclusa in questi giorni con risultati davvero importanti: più di 50 milioni di euro gli importi evasi e 40 persone denunciate all’Autorità Giudiziaria per reati tributari e violazioni in materia ambientale.
Le attività investigative hanno consentito di svelare l’intreccio tra le quattro società coinvolte dalle indagini, fatto soprattutto di false fatturazioni, delle quali un’impresa alessandrina era la principale utilizzatrice e beneficiaria, al fine di abbattere i propri costi ed essere più competitiva sul mercato. La ricostruzione del “giro” di fatture false, riuscita attraverso copiose e minuziose indagini finanziarie nonché con l’esecuzione di diverse perquisizioni e sequestri, ha quantificato in oltre 3 milioni di euro gli importi che la ditta di Alessandria ha indebitamente dedotto dal proprio reddito.
In alcuni casi, secondo l’accusa, le false fatturazioni servivano anche a dare copertura cartolare ad acquisti “in nero”, effettuati principalmente presso soggetti privati privi delle necessarie autorizzazioni per svolgere l’attività di raccolta, trasporto e commercio di rottami. Nei confronti di questi ultimi, compiutamente individuati e identificati, segnalati all’Autorità Giudiziaria per traffico illecito di rifiuti ai sensi, si procederà anche per il recupero delle imposte dovute, avendo evidentemente omesso ogni tipo di obbligo fiscale.
Una delle imprese coinvolte, infine, ha anche indebitamente portato in deduzione dal proprio reddito, tra il 2007 e il 2010, più di 50 milioni di euro, simulando una serie di acquisti effettuati presso soggetti privati di cui i responsabili della società non sono stati in grado di fornire alcuna prova circa l’effettiva esistenza. Gli stessi responsabili della società sono stati quindi denunciati per aver presentato fraudolente dichiarazioni delle imposte attraverso false annotazioni contabili. Per gli aspetti amministrativi, relativi al recupero a tassazione degli importi così evasi, è stato invece interessato con apposita segnalazione il reparto del Corpo territorialmente competente.
I militari della Guardia di Finanza di Alessandria, hanno provveduto a denunciare per frode fiscale rappresentanti legali delle quattro società coinvolte.
13 dicembre 2011