La Coldiretti di Alessandria, lancia l’allarme e chiede ai consumatori maggiore oculatezza.
“In questi giorni – dice il presidente provinciale della Coldiretti Roberto Paravidino – si parla tanto di un Natale più sobrio a causa della crisi e della “manovra”, insomma di un Natale low cost, ma poi basta fare un giro nei mercati per trovare frutta fuori stagione venduta a peso d’oro e, purtroppo, anche di un numero sempre troppo elevato di acquirenti. Qualche esempio? Dalle ciliegie vendute a 30 euro al chilo alle albicocche che arrivano a 20 euro al chilo fino alle pesche offerte a 15 euro al chilo è lunga la lista dei prodotti con i prezzi schizzati alle stelle con l’arrivo del Natale.”
E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti dal quale si evidenzia che nonostante la crisi sono in molti ad acquistare prodotti ritenuti “snob” che pesano sulle tasche, danneggiano l’economia del Made in Italy e concorrono ad inquinare l’ambiente perché trasportati da lontano. “Meglio seguire le indicazioni del presidente del Consiglio Mario Monti che – afferma il direttore della Coldiretti alessandrina Simone Moroni – nelle sue dichiarazioni alla camera aveva dichiarato che quando si acquista un bene o un manufatto prodotto in Italia non solo si sceglie la qualità delle esperienze e delle conoscenze del nostro Paese, ma si contribuisce a tenere in vita aziende e sostenere posti di lavoro sul nostro territorio”.
Il consumo durante le feste di fine anno di prodotti fuori stagione provenienti di migliaia di chilometri di distanza è una tendenza che concorre a far saltare il budget dei cenoni con prezzi superiori ben oltre le dieci volte quelli di mele, pere, kiwi, uva, arance e clementine Made in Italy e appare del tutto ingiustificata perché si tratta spesso di prodotti poco gustosi e saporiti, essendo stati raccolti ad un grado di maturazione incompleto per poter resistere a viaggi di migliaia di chilometri percorsi su mezzi inquinanti che liberano nell’aria gas ad effetto serra. “E’ stato calcolato che – precisano Paravidino e Moroni – un chilo di albicocche australiane viaggiano per oltre sedicimila km, bruciano 9,4 chili di petrolio e liberano 29,3 chili di anidride carbonica, un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l’emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per più di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica attraverso il trasporto con mezzi aerei”.
22 dicembre 2011