Al consiglio comunale hanno partecipato la senatrice, Maura Leddi, il vicepresidente della Regione Piemonte, Ugo Cavallera, il consigliere regionale, Rocchino Muliere, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Tortona, Enrico Zani.
Diverse le ragioni a supporto del mantenimento a Tortona della sede giudiziaria: innanzi tutto una questione logistica: “se come previsto dalla norma – ha detto Zani – i tribunali di Tortona, Casale Monferrato ed Acqui Terme, insieme alla sezione distaccata di Novi Ligure dovessero confluire ad Alessandria ci sarebbe la paralisi perché la sede provinciale non dispone fisicamente dello spazio né per ospitare nuovi giudici né per il materiale cartaceo. L’aspetto più importante però riguarda i tempi: a Tortona le cause vengono risolte mediamente in un terzo del tempo rispetto ad Alessandria. Una causa civile a Tortona, si risolve in media fra i due ed i 3 anni, ad Alessandria in 7, uno sfratto a Tortona in 6 mesi e ad Alessandria in un anno e mezzo, mentre una separazione a Tortona in un mese ad Alessandria 6. Inoltre il Tribunale di Tortona, salvo casi eccezionali, non ha procedimenti in prescrizione perché è un tribunale molto efficiente.”
Secondo Zani, allo stato mantenere il Tribunale di Tortona cosata circa 250 mila euro all’anno e la sua soppressione creerebbe danni superiori al risparmio che si otterrebbe. Il presupposto della legge, inoltre sarebbe quello di eliminare l’inefficienza che invece al Tribunale di Tortona (dati alla mano) non esiste.
L’ALLARME CRIMINALITA’
“Eliminare il Tribunale di Tortona – ha concluso Enrico Zani – oltre ad ingolfare ulteriormente la struttura di Alessandria, creando disagi agli abitanti dei 43 comuni del Tortonese che fanno capo al Tribunale di Tortona e che sarebbero costretti a recarsi fino ad Alessandria, significherebbe una minore attenzione nella parte meridionale della provincia con maggiori difficoltà di controllo e minore sicurezza sul territorio.”
Anche Maura Leddi ha posto l’accento sulla sicurezza: “oltre ai difficili problemi logistici da superare – ha detto la senatrice – la presenza della n’drangheta sul nostro territorio comincia ad essere un fatto preoccupante; spostare il tribunale significa non mettere al centro la tutela del territorio e favorire l’emergere della criminalità.”
Secondo la senatrice ci sono le possibilità per evitare la soppressione del Tribunale ma bisogna agire subito con azioni immediate a partire da ordini del giorno di tutti i Comuni a sostegno del Tribunale (uno è stato approvato da Tortona ieri sera) che mettano al centro la tutela del territorio della sicurezza, facendo presente le ricadute negative sull’indotto, prima su tutte la criminalità emergente.
Altre azioni a sostegno del Tribunale verranno prese anche dalla Regione, come annunciato da Cavallera e Muliere.
Il consiglio comunale, infine, ha approvato un ordine del giorno in cui chiede al Ministro della Giustizia di revocare il provvedimento che accorpa i Tribunali cosiddetti “minori” alle sedi provinciali.
19 novembre 2011