Site icon Oggi Cronaca

TORTONA: “La Caritas pagherà solo 18 mila euro per i nomadi, gli altri 45 mila noi non li abbiamo” dice Baggini

La Caritas pagherà solo il 30% delle bollette insolute dell’acqua potabile consumata dai nomadi. Lo dice il vice direttore della Caritas Moreno Baggini lasciando aperta ogni possibile soluzione su chi pagherà la restante parte, che non è escluso possa essere pagata dal Comune di Tortona intestatario delle bollette. Questo, ovviamente a meno di trovare altri soggetti che vogliano regalare soldi ai nomadi .

Il vice direttore della Caritas Tortonese, Moreno Baggini, infatti, annuncia che il fondo di solidarietà dell’ATO6 che la Caritas è chiamata a gestire e che secondo l’assessore Laura Castellano avrebbe coperto tutte le spese “senza alcun aggravio per la Comunità Tortonese” coprirà solo una parte dei 63 mila euro di bollette insolute.

“L’ATO6 – dice Baggini – ci aveva assegnato u fondo di solidarietà per la solidarietà sociale della tariffa del servizio idrico che ammontava a 25 mila euro ed era destinato a tutte le persone bisognose che risiedono nel Tortonese ma anche nel novese. Noi di questo fondo abbiamo già consumato 7 mila euro, per cui verseremo 18 mila euro nelle casse del Comune per pagare l’acqua consumata dai nomadi. Di più non possiamo fare. Chi pagherà la restante quota questo noi non possiamo saperlo”.

Già, chi pagherà i 45 mila euro di bollette di acqua potabile che rimarranno insolute, peraltro destinate ad aumentare ancora da qui alla fine dell’anno visto che solo da gennaio i nomadi, a quanto pare, inizieranno a pagare finalmente l’acqua che consumano?

E’ la domanda che si fanno in molti, ora che il Fondo, nato da un accordo di solidarietà stipulato nel marzo del 2010, tra l’Autorità d’Ambito n. 6 “Alessandrino” e la Curia Vescovile di Tortona si è esaurito e Tortona si è “appropriata anche della parte destinata all’area di Novi Ligure, perché in teoria 9 dei 18 mila euro avrebbero dovuto essere destinati alle persone in difficoltà residenti nel novese.

“Il fondo utilizzato nel caso delle bollette dell’area attrezzata della comunità dei Sinti di Tortona – replicano in Comune – rientra nella parte residua che è stata avanzata dal fondo del 2010. Ci saranno, poi, altri fondi per poter aiutare altre famiglie in difficoltà.” Dal municipio però non spiegano da dove arriveranno questi fondi, né è stato spiegato dall’assessore Castellano durante il Consiglio Comunale di ieri sera.

3 novembre 2011

Exit mobile version