Solo dal primo gennaio prossimo, i nomadi tortonesi pagheranno l’acqua potabile che consumano. Quella che finora hanno utilizzato per motivi igienici, ma anche per lavare le numerose automobili di loro proprietà la pagherà la Caritas attingendo dal fondo per la sopportabilità sociale della tariffa del servizio idrico integrato dell’ATO6, cioè l’Autorità di Ambito, istituzione pubblica che gestisce soldi pubblici incassandoli dagli utenti che pagano le bollette. Quindi, l’acqua consumata dai nomadi, in pratica, la pagheranno tutti i cittadini che versano le tasse, perché i nomadi sono poveri, non possono pagare l’acqua ed hanno diritto di essere aiutati.
Questo, in sintesi, quanto emerso ieri sera, dal Consiglio comunale di Tortona in risposta ad una mozione presentata dal consigliere dell’Italia dei Valori, Paolo Ronchetti che chiedeva al Sindaco e alla Giunta di esigere il pagamento dell’acqua consumata.
La risposta dell’assessore ai Servizi Sociali, Laura Castellano, è stata chiara: “l’annoso debito accumulato con gestione Acqua per l’utenza del campo nomadi – ha detto l’assessore – sarà sanato senza nessun aggravio per la Comunità tortonese entro il corrente anno attingendo al fondo per la sopportabilità sociale dell’ATO6 gestito dalla Caritas. Se per il passato si procederà come detto, per il futuro si provvederà a rendere esigibile il pagamento delle forniture idriche.”
TUTTI CONTRO RONCHETTI
Dichiarazioni chiare e precise quelle dell’assessore, ma che aprono molti dubbi: “davvero l’ ATO6 per il tramite della Caritas regalerà 63 mila euro al Comune di Tortona? Già perché le bollette dell’acqua consumata dai nomadi non sono intestate a loro ma bensì al Comune. La domanda quindi sorge spontanea: perché mai un ente pubblico come l’ATO6 che ha predisposto un fondo di solidarietà per decine di migliaia di persone dovrebbe favorire un centinaio di nomadi soltanto perché il Comune non è stato in grado di farsi pagare le bollette dell’acqua da loro consumata?
Allo scopo di tutelare il Comune, ma anche per verificare la fondatezza delle affermazioni dell’assessore Castellano, il consigliere dell’Italia dei valori, Paolo Ronchetti ha chiesto che le assicurazioni fornite dall’assessore venissero messe “nero su bianco” con un atto formale e sancite con una delibera. Ronchetti ha chiesto a tutti i consiglieri di approvare una mozione in cui – come affermato dalla stessa Laura Castellano – veniva garantito il versamento, nelle casse comunali, entro il 31 dicembre prossimo, dei 63 mila euro di bollette non pagate.
Stranamente, però, i consiglieri di maggioranza, sconfessando il loro assessore, hanno respinto la mozione. Non solo, ma Ronchetti è stato isolato anche dagli altri membri dell’opposizione rimanendo solo: “non sono questi i problemi della città di Tortona” ha detto Franco Filella del PD; “mi scandalizza di più – ha aggiunto Stefanella Ravazzi di Rifondazione – chi può pagare e non paga, mettere i sinti non possono pagare”.
Lapidaria la Lega Nord che ha votato a favore dei nomadi: “la mozione di Ronchetti è superata – ha detto Fracassi – abbiamo raggiunto un accordo con i nomadi.”
Insomma tutto il consiglio comunale si è schierato contro Paolo Ronchetti, difendendo i nomadi e ribadendo che sono brava gente, che sono italiani, che è stato avviato un discorso serio e costruttivo e soprattutto sono poveri e a differenza della maggiorparte dei tortonesi che pagano le tasse e l’acqua che hanno consumato, loro non possono farlo.
3 novembre 2011