La segnalazione ha portato a scoprire un’organizzazione criminale attiva in Torino e ramificata in tutto il Piemonte e Valle d’Aosta tesa ad ottenere patenti di categoria in modo illegale, grazie alla compiacenza di funzionari della Motorizzazione di Torino e dietro il pagamento di lauti compensi.
Ad effettuare la segnalazione alla Polizia stradale di Alessandria è stato un giornalista di una nota trasmissione di satira del gruppo Mediaset che, a mezzo di un attore, aveva rilevato la fondatezza di notizie confidenziali sulla collusione tra un’autoscuola di Chivasso ed un funzionario della Motorizzazione Civile di Torino.
L’indagine è passata alla procura di Torino che ha delineato i meccanismi del “sistema”: in sostanza un gruppo di almeno 7 autoscuole del torinese, facenti capo a due principali di Chivasso di Settimo Torinese, proponeva a candidati per patenti di categoria superiore il superamento degli esami di teoria e pratica con procedure agevolate, dietro il pagamento di prezzi doppi (dai 1500 ai 2000€) rispetto a quelli di mercato.
Tale “sistema” riusciva a raggiungere l’obiettivo grazie alla collusione di alcuni funzionari-esaminatori della Motorizzazione di Torino che, sorvolando su errori in sede d’esame orale ed eseguendo prove di guida con modi e tempistiche del tutto agevolate, certificavano comunque l’idoneità dei candidati che con il titolo conseguito potevano così mettersi alla guida di mezzi pesanti con conseguenti rischi per gli utenti della strada.
In esito alle indagini sono stati eseguite 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di 3 funzionari della Motorizzazione di Torino, 2 titolari di autoscuola ed un loro istruttore per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione ed al falso materiale; altre 12 persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica.
Le indagini sono comunque ancora in corso soprattutto per definire quanti e quali candidati nel tempo hanno goduto degli esami pilotati visto che il “sistema” risulta esser stato attivo da ben prima delle indagini.
I candidati indagati sono risultati provenire da province anche molto distanti da Torino quali Alessandria, Aosta e Pavia.
19 novembre 2011