A parte pubblichiamo una lunga dichiarazione dell’Amministratore Delegato della Farmacom, Sandro Tortarolo, nella quale spiega dettagliatamente la posizione della società e ribadisce, invece, che premi e stipendi accessori vengono pagati e spiega perché costituire la società é stato necessario. Tortarolo invita a valorizzare la società e le farmacie tortoensi perché sono un patrimonio della città.
Il problema Farmacom, però esiste e, a prescindere o meno dai problemi (veri o falsi) legati agli stipendi, il futuro di questa società è stato messo in dubbio dall’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici che su esposto del consigliere comunale dell’Italia dei Valori, Paolo Ronchetti, ha sancito che non poteva essere costituita perché il Comune di Tortona, avendo meno di 30 mila abitanti, per legge non può dare vita a Società “partecipate”.
La questione sarà discussa nel Consiglio comunale in programma mercoledì prossimo, 2 novembre: con una mozione, Ronchetti chiede di ripristinare la legalità dando seguito a quanto disposto dall’Autorità di Vigilanza, ma la maggioranza ha già preparato un’escamotage, cioè demandare ogni decisione alla Corte dei Conti alla quale sarà chiesto un parere in merito.
Sembra chiaro a questo punto che lo scopo del Comune di Tortona sia quello di “prendere tempo” per arrivare al 2012 con tutto l0’anno davanti per decidere il da farsi sul futuro della Farmacom. Il Comune adesso deve fare quadrare il Bilancio vendendo due immobili per 4 milioni 600 mila euro (sempre ammesso che ci riesca e che i compratori si trovino) e non ha quindi il tempo materiale per affrontare altre questioni complesse come la Farmacom, di qui la decisione di posticipare ogni decisione al 2012 in attesa degli eventi futuri.
La gestione di questa società è molto importante per il Bilancio del Comune e per evitare che l’Ente possa essere dichiarato in dissesto finanziario: come noto, infatti, dall’affitto della Farmacom il Comune ha già incassato 4 milioni di euro tramite fideiussione bancaria prestata dalla Cassa di Risparmio di Alessandria. Si tratta del canone anticipato per un decina di anni.
I sindacati intanto manifestano tutte le loro perplessità: “siamo preoccupati per le risultanze dell’Autority – dice Michele Muliere della Cisl – lo avevamo detto in tempi non sospetti che per noi era un’operazione folle, ma era diventata l’unica strada per salvare il posto di lavoro dei dipendenti. Rimarchiamo l’assoluta indisponibilità al confronto con il sindacato da parte di Farmacom e abbiamo scritto al Comune, a Farmacom e all’Unione Industriale chiedendo un incontro urgente per definire la posizione dell’azienda e affinché ci dicano che tipo di soluzione il Comune metterà in campo e che prospettive ci sono per l’occupazione».
30 ottobre 2011