Il nostro articolo sul documento non divulgato dell’Asl e dell’Aso che attestava che il Punto nascite di Tortona non doveva essere chiuso è riuscito a smuovere mari e monti, ed ha visto il Comune di Tortona, scendere in campo per chiedere spiegazioni.
Non solo, ma il sindaco Massimo Berutti, sentendosi defraudato e preso in giro, come la stragrande maggioranza dei cittadini tortonesi, ha deciso di partire lancia in resta con una serie di interventi mirati a chiedere la riapertura del Punto Nascite.
“Ho appreso solo ieri mattina- dice il sindaco Massimo Berutti – di una relazione redatta, nel novembre 2012, dal team prescelto dalla commissione tecnica Azienda Ospedaliera di Alessandria, Asl di Asti e Asl di Alessandria, che dopo accurati sopralluoghi nei reparti di Ostetricia e Ginecologia degli ospedali alessandrini e artigiani, è giunto alla conclusione che l’Ospedale di Tortona ha due parametri fuorilegge a fronte di Novi che ne ha ben dieci”.
Sono le parole con cui il sindaco, Massimo Berutti, commenta la relazione che ieri mattina gli è stata trasmessa via mail da un organo di stampa nella quale il team di professionisti scrive “in considerazione delle note conclusive sopraesposte in merito all’adeguatezza della dotazione tecnologica, strutturale e logistica e, non ultimo, dei costi sostenibili la locazione che risponde a tutti i requisiti per una struttura unica S.C. di Pediatria e neonatologia non può essere che presso il Presidio di Tortona”.
“Questo documento girava da mesi ma nessuno ce ne ha dato copia o ce ne ha mai parlato – prosegue il primo cittadino -. Abbiamo fatto numerosi incontri con l’ex assessore alla Sanità, Paolo Monferino, e con la stessa dirigenza dell’ASL alessandrina. Addirittura i tre direttori dell’Azienda Sanitaria alessandrina sono venuti in città, a inizio anno, per incontrare noi amministratori, il personale medico e infermieristico e la cittadinanza. In quella serata non solo non ci hanno fornito chiare delucidazioni in merito alle decisioni che sarebbero state prese nell’ambito della riorganizzazione della rete ospedaliera, ma siamo stati presi in giro perché non ci hanno parlato di questa relazione e delle sue conclusioni”.
“Questo atteggiamento è gravissimo e irrispettoso nei confronti dei cittadini, delle pazienti, del personale ospedaliero e degli amministratori – chiosa il sindaco Berutti -. La decisione di chiudere il polo neonatale di Tortona a favore di quello di Novi Ligure è una scelta scellerata che penalizza il nostro territorio. Ora il direttore generale dell’Asl deve dare spiegazioni chiare sul perché non sia stata rispettata l’indicazione fornita dalla relazione del pool di esperti. A questo punto pretendo di sapere se, per altri reparti, sono state redatte relazioni come quella per l’Ostetricia e la Ginecologia.
Per questa ragione, insieme al presidente del Consiglio comunale, Franco Carabetta, abbiamo scritto ai tre direttori dell’Asl di Alessandria e, per conoscenza, all’assessore alla Sanità, Ugo Cavallera, che si è insediato da poco più di un mese e, certamente, era l’unico che non poteva essere a conoscenza di questo documento”.
“Alla luce di quanto riportato da questa relazione siamo a chiedere quali siano le ragioni e le motivazioni che hanno spinto a propendere per il polo neonatale a Novi Ligure, nonostante la situazione non facile, e le ragioni per cui questo documento è stato tenuto segreto e non ne è stata data adeguata informazione all’amministrazione comunale, ai primari del nosocomio tortonese e alla cittadinanza – scrivono il sindaco e il presidente del Consiglio comunale -. In più chiediamo di rivalutare seriamente e immediatamente l’ipotesi di spostamento del centro di pediatria neonatologica all’interno dell’Ospedale di Tortona al fine di consolidare le condizioni di sicurezza definite dall’indagine del novembre 2012. Attendiamo risposte chiare e a stretto giro di posta”.
“Se ciò non avverrà – conclude Massimo Berutti – intraprenderemo azioni su altre strade, non escludendo quella legale”.
24 maggio 2013