L’accusa grave e pesante è emersa durante la fiaccolata di venerdì e poi ribadita da voci sempre più frequenti all’interno dell’ospedale.
Tutto è nato dalla pubblica denuncia di una dipendente dell’Asl che ha messo in guardia sul pericolo di boicottaggio dell’ospedale di Tortona, un pericolo scandito dalle parole del coordinatore del Comitato “Uniti per Tortona” Antonio Lace: «Molte persone – ha detto – pensano che l’ospedale sia già chiuso, vogliamo chiarire che invece tutti i reparti sono attivi e nessun servizio ha mai smesso di funzionare. Il nostro ospedale è aperto e funzionante come sempre. Altro fatto grave: sappiamo che le ambulanze portano i pazienti in giro per la provincia anziché a Tortona. Perchè? Se i pazienti sono di Tortona o vicino alla città, devono essere portati qui. Ribadiamo: anche se il nuovo piano regionale indica di declassare il Dea di Tortona a favore dell’ospedale di Novi, finchè non ci sarà una decisione definitiva finchè il piano non sarà attuato (e il ricorso al Tar potrebbe bloccarlo) a Tortona non cambierà niente e l’ospedale continuerà a funzionare come sempre.”
Secondo quanto emerso si tratterebbe di alcuni episodi, uno dei quali riguarderebbe una paziente di una casa di riposo della zona che ha accusato un malore ed è stata trasportata dall’ambulanza all’ospedale di Novi invece che a Tortona.
Si tratta di casi fortuiti oppure c’è sotto un disegno per danneggiare l’ospedale di Tortona?
In quest’ottica potrebbe assumere particolare rilievo l’intervento di Silvio Roldi, medico di famiglia, che ha ricordato che in questo momento lo scopo principale che tutti devono avere è quello difendere l’ospedale. Roldi ha invitato a lasciar perdere le polemiche.
Quali polemiche non lo ha detto, ma il dubbio che si leva è forte: c’è forse qualcuno che rema contro la difesa dell’ospedale di Tortona?
18 gennaio 2015