Il Commercio è cambiato negli ultimi tempi, soprattutto con l’avvento di internet. Le giovani generazioni fanno acquisti in gran parte sul web e sono poco propensi agli acquisti tradizionali che si fanno presso i negozi.
L’avvento di amazon e la possibilità di comperare a qualsiasi ora del giorno della notte utilizzando pay pal e le carte di credito (prepagate o tradizionali) ha cambiato il modo di fare acquisti.
Oggi sempre più persone utilizzano il web, anche perché la consegna della merce, a differenza di quanto avveniva sino a poco tempo fa, è veloce e la stessa merce viene recapitata a domicilio dell’acquirente entro 48 ore.
Inoltre, particolare tutt’altro che trascurabile, spesso la stessa merce acquistata online costa meno che acquistata in negozio perché ovviamente le spese sono inferiori.
Con l’acquisto online, inoltre c’è la possibilità di restituire la merce ottenendo il rimborso della spesa sostenuta, cosa che nell’acquisto tradizionale, in negozio, è difficile fare, perché oltre che avere a che fare con una persona fisica che ovviamente cerca di obiettare che la merce veduta era a posto, il negoziante piuttosto che restituire i soldi, preferisce, al limite, cambiare l’acquisto con qualco’altro.
Qualcuno potrebbe obiettare che in negozio il cliente può visionare la merce e su internet no, ma anche questo non è un argomento sostenibile perché le persone quando fanno acquisti su internet – o almeno le giovani generazioni che saranno quelli che faranno acquisti anche in futuro – sanno già cosa vogliono comperare e conoscono nei minimi particolari l’oggetto del desiderio.
Quando invece non sono sicuri, cercano immagini di quello che vogliono acquistare su internet (e se la merce acquistata non corrisponde ai requisiti restituirla senza pagare penali e riavere i loro soldi, oppure possono visionate l’oggetto presso uno dei tanti Centri commerciali e poi acquistarlo su internet ad un prezzo inferiore.
E allora per quale motivo una persona – e in questo caso un Tortonese, dovrebbe effettuare un acquisto presso un negozio cosiddetto “di vicinato” quando poi un giovane non frequenta più nemmeno il centro storico?